Abbasso la vostra morale
Una quantità di questi volantini vennero lanciati dai loggioni del Comunale sopra la platea in occasione di una rappresentazione teatrale (uno spettacolo di Ronconi — da cui si evincono «le macchine indesiderabili di Ronconi») ed era il febbraio del 1976.
La Radio aveva cominciato a funzionare da non molti giorni.
Il testo è di chiarissima ispirazione bifiana (chi altri potrebbe dire «dei vostri salinariscisciavolponi»? — la macchina da scrivere direi che è la stessa che componeva «A/traverso» — i simbolini, invece, sono di chiara marca Cappelli).
Quella sera, al Comunale, a lanciare i volantini, con gesto risorgimentale (vedi la citazione «W Verdi»), intabarrato in un pastrano, ci andò Bifo insieme a un gruppo di compagni, mentre Luciano, Enea, io stesso e alcuni altri della Radio andammo a casa della Silvia Zangheri (era ancora sindaco Renato) a una cena con Umberto Eco. Fu divertente! Comunicazione zero. Eco raccontava barzellette zozze ed Enea gli rispondeva con storielle zen assolutamente prive di senso comune. In quei giorni, eravamo di moda tra gli intellettuali della città: si parlava molto di noi, e cercavano di integrarci nel gioco dell'intellighenzia, ma noi gli rispondevamo «zut!»: «abbasso la vostra arte». L'unico gioco che potevamo accettare era quello della contrapposizione e infatti ce ne andammo dalla cena portando via i bicchieri di cristallo della bella Silvia.
Evidentemente non venimmo più invitati a cena, né da lei né da Eco!
In quella stessa sera si lanciava questo volantino dai loggioni del teatro.
Ci ritrovammo poi tutti insieme verso mezzanotte in redazione a raccontarci come erano andate le diverse spedizioni.
Altre piccole note filologiche.
Nel volantino, oltre a una forte marca bifiana mediata da un'impronta letteraria cappelliana, si avvertono alcune eco di Giuse Vivolo («non sono pesci fritti»), mentre la frase «il super-io va in vacanza» era mia ed era piaciuta a Bifo quando, poche notti prima, eravamo andati a fare un po' di scritte sui muri (forse fu di quella stessa scorribanda notturna la famosa scritta vivoliana «fchiansi per gli affitti»).
Non c'è che dire: i mesi di febbraio e marzo 1976 furono piuttosto divertenti.